
Negli ultimi tempi si parla molto di Scientology, il movimento a sfondo pseudo-religioso fondato da Ron Hubbard, e ci si interroga sui motivi per i quali ha trovato simpatizzanti anche tra personaggi del calibro di Tom Cruise o John Travolta. Nella mia esperienza posso dirvi che il loro gioco iniziale e quello fornirti alcune verità, abilmente inserite in un contesto di menzogne. Quella degli adepti è un'aggressione psicologica molto potente: tutti sembrano interessati a te e ai tuoi problemi all'interno di quella che definisco senza mezzi termini una setta.
Nel 2001 risposi ad una inserzione di lavoro, e mi ritrovai all'interno di una loro succursale a Firenze. Appena giunto chiesi loro di cosa si trattava, visto che al telefono erano stati molto vaghi, non ottenni risposta, in compenso una ragazza molto avvenente mi prese in consegna. Mi disse che prima di parlare del lavoro dovevo assolutamente vedere un filmato, così fui condotto in una stanza buia dove nell'assoluto silenzio assistetti alla proiezione; interessante per certi versi. Al termine dell'ipnosi mediale e dopo una sorta di test psicologico erano già trascorse tre ore abbondanti, in fondo il mio obbiettivo iniziale era quello di trovare lavoro e non quello di seguire un'ambigua crociata, lo feci presente agli ammiccanti adepti che a quel punto spazientiti dal mio fare sprezzante, mi condussero dalla responsabile. Dopo un'altra chiacchierata di circa un'ora fui accusato di scarsa moralità, poiché a loro modo di vedere io avevo riconosciuto “la giusta via” ma non volevo seguirla per motivi puramente veniali. Nonostante le pressioni psicologiche da me subite il colloquio si risolse con un nulla di fatto, per mia fortuna, tuttavia esiste il rischio concreto, soprattutto per alcuni giovani in cerca di risposte, di cadere in un tranello abilmente pianificato.