giovedì 12 agosto 2010

Montecarlo e Arcore, la guerra dei dossier porta pace nel Pdl


Articolo originale su Unita.it


Lo scontro a colpi di richieste di dimissioni tra i berlusconiani più sfegatati e i finiani di stretta osservanza non si placa ma si fa strada nel Pdl e nel neonato gruppo di Futuro e Libertà un fronte di 'responsabili' che invita ad abbassare i toni e a cercare a settembre «un serio confronto nella maggioranza in termini di agenda di governo». E questo mentre l'opposizione su iniziativa del Pd prova a fare fronte comune contro Berlusconi.I primi a proporre la tregua sono i finiani del Senato che diffondono una nota a nome di tutto il gruppo Futuro e Libertà per invitare ad abbandonare le «polemiche sterili e dannose» di agosto e guardare a settembre che «deve essere il mese della responsabilità e dei fatti concreti, nell'interesse del Paese». Parole che vengono apprezzate dal presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, perché «lontane dai vaniloqui, dalle invettive e dalle boutade espressi da alcuni deputati del Fli». Il capogruppo del Pdl a Montecitorio definisce la mossa dei finiani a Palazzo Madama «costruttiva» e invita a non «sottovalutarla». Per il capogruppo dei finiani a Palazzo Madama, Pasquale Viespoli, è il segno di «un dialogo possibile» ma «reale e praticabile solo se si esce dal clima di aggressione mediatica».«L'articolo apparso quest'oggi su un quotidiano dove si prospetta un mio intervento con l'On. Bocchino volto ad evitare che i cosiddetti 'finiani', in reazione alla vicenda della casa di Montecarlo, attacchino mediaticamente il Presidente Berlusconi è non solo destituito di ogni fondamento ma palesemente risibile. Se fosse vero quanto sostenuto bisognerebbe ipotizzare che l'On. Bocchino sarebbe stato autore di una sorta di tentata estorsione, ovvero o smettete con Montecarlo oppure noi parleremo, e che per evitare il peggio il Presidente Berlusconi si sarebbe risolto, mio tramite, a miti consigli». Lo afferma Niccolò Ghedini in una nota. «Ovviamente così non è e l'articolo è frutto di totale invenzione. L'unico dato di fatto oggettivo in questa vicenda è rappresentato dall'apprezzabile documento di alcuni Senatori del centrodestra a cui il Presidente Berlusconi ha ritenuto di dare congrua risposta. È però ovvio che le successive dichiarazioni di taluni in particolare quelle dell'On. Granata pongono in serie difficoltà ogni dialogo, ancorchè dimostrino la profonda divisione fra i cosiddetti finiani. Ben vengano comunque richieste di approfondimento o di ulteriori verifiche su tutti gli argomenti indicati e che interesserebbero il Presidente Berlusconi. Come è noto sono tutti già stati ampiamente verificati dall'Autorità Giudiziaria competente e spesso oggetto di interrogazioni parlamentari del centrosinistra».«Basti ricordare a titolo di esempio - prosegue Ghedini - che per quanto riguarda la villa di Arcore, acquisto effettuato 40 anni fa, la stessa venditrice ne ha sempre ritenuto, e ciò ancora oggi, congruo il prezzo mentre per la sussistenza di asserite società off-shore l'indicazione è del tutto falsa. È evidente comunque che tutte le dichiarazioni in merito saranno oggetto di ulteriori e specifiche azioni giudiziarie e ciò anche a dimostrazione dell'assoluta tranquillità del Presidente Berlusconi che durante le trattative politiche non si occupa di problematiche proprie, ma del bene del Paese». «Agosto è il mese dei piromani e dei pompieri, al termine di questo mese mi auguro che abbiano vinto i pompieri per cui tifo e alla cui squadra mi iscrivo». Lo ha detto il ministro della giustizia, Angelino Alfano, ad Agrigento per complimentarsi con gli uomini della squadra mobile che hanno arrestato il boss Giuseppe Falsone, commentando l'attuale situazione politica e l'ipotesi di elezioni anticipate. «Per fortuna nel PdL sono tornate a volare le colombe. Ho molto apprezzato in questi giorni la moderazione e la saggezza del collega Silvano Moffa, il quale, in qualità di coordinatore dei gruppi parlamentari di Futuro e libert…, svolge un ruolo di primo piano ed è molto vicino al presidente Fini». Lo afferma in una nota Giuliano Cazzola, deputato del PdL e Vice Presidente della Commissione lavoro della Camera dei Deputati. «Ha fatto bene Silvio Berlusconi - prosegue Cazzola - ad apprezzare lo spirito costruttivo della dichiarazione dei senatori finiani. Si deve fare il possibile per ricucire lo strappo. Non si va da nessuna parte con la politica delle torte in faccia. La maggioranza ha ben governato il Paese durante anni terribili mentre l'opposizione sapeva soltanto balbettare. L'attuale crisi non dipende da motivazioni politiche serie e non presenta problemi che non siano superabili attraverso il confronto. Basta con la guerra dei dossier. È ora di ritrovare solidariet… ed amicizia. In politica - conclude Cazzola - non hanno cittadinanza i rancori personali». Tuttavia, si tratta di timidi segnali di tregua in quella che ancora oggi appare come una guerra senza esclusione di colpi. Il Giornale prosegue nella raccolta firme per le dimissioni di Gianfranco Fini da presidente della Camera, ma il capogruppo Fli a Montecitorio, Italo Bocchino, contrattacca: «Prima di chiederlo a Fini, dovrebbe essere Berlusconi a dimettersi, perché è sotto processo». Sandro Bondi lo accusa di essere in «estremo stato di confusione e di smarrimento». Ma la linea di Bocchino diventa un refrain ripetuto a turno da diversi esponenti finiani: Barbaro, Di Biagio, Angela Napoli, Bellotti, Valditara, Saia.Ma la controffensiva dei finiani non finisce qui. Il componente del Copasir Carmelo Briguglio risponde a tono all'attacco del Pdl sulla casa di Montecarlo appartenuta ad An, venduta a una società off shore e ora abitata dal cognato di Fini: «Berlusconi ha il dovere di dire agli italiani come acquistò la Villa di Arcore dove viveva insieme all'eroe Vittorio Mangano, come riuscì ad assicurarsi per soli 500 milioni di lire questo immobile di 3.500 metri quadri con terreni di circa un milione di metri quadri grazie al ruolo di Cesare Previti prima avvocato della venditrice e subito suo legale e uomo di fiducia».

1 commento:

  1. la campagna di Feltri e Sallustri: mi auguro si ritorca contro il Cav.re che alla fine cadrà dal cavallo anche lui solo che avrà già fatto tanto danno che solo Iddio sa come potremo salvarci.Suvvia smettetela di giocare e siate persone serie. Prima di tutto ridateci la speranza e la fiducia del domani un passo indietro sarà solo il modo per dimostrarlo ma cambiate e in fretta per il bene del Paese (mori)

    RispondiElimina