di Fabrizio Vinci
Il governo non sembra vicino alla crisi, infatti sono bastate lo spauracchio di elezioni a dicembre e una legge ad hoc che tutela le alte cariche istituzionali, per creare un clima di distensione nel centrodestra. Gianfranco Fini ed il suo gruppo hanno già mostrato la propria intenzione di confermare la fiducia nell’attuale esecutivo; di sicuro la legge tutela-poltrone avrà interessato, oltre che il Premier, anche il presidente della Camera, visto lo scandalo-tulliano.
Certo sembra strano che i due siano riusciti a ricucire, dopo tutte le invettive che si erano scambiati; direttamente o indirettamente. Tuttavia si avvertivano già segnali che stesse per scoppiare la pace nella coppia Berlusconi-Fini, entrambi infatti prima del vertice di venerdì sera, cercavano di smarcarsi dai loro stessi organi di stampa, rispettivamente: il Giornale e Farefuturo. Da ciò si deduce che era già in corso una trattativa pacificatrice tra i due leader del centro-destra.
Generazione Italia (organo di stampa ufficiale dei finiani) parla di futuro incerto, ma nel momento in cui Italo Bocchino, braccio destro di Fini, afferma che il il documento programmatico proposto dell’esecutivo è condivisibile al 95%, credo che non siano i margini per immaginare uno scenario politico diverso dalla fiducia. Inoltre è lo stesso Bocchino che parla di vittoria politica del presidente della Camera; se così fosse lo sconfitto sarebbe Silvio, il quale appare ben lungi dal capitolare.
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